"Alice rise: "è inutile che ci provi, non si può credere a una cosa impossibile".
"Oserei dire che non ti sei allenata molto", ribatte la regina.
Quando ero giovane, mi esercitavo sempre mezz'ora al giorno. A volte riuscivo a credere a sei cose impossibili prima di colazione". (Lewis Carroll)

La storia della cosmetica n. 9

Dopo la Rivoluzione francese, in Francia e poi in tutta Europa, cominciarono a diffondersi gli ideali rivoluzionari, che portarono cambiamenti anche nel concetto di estetica e di bellezza. Furono recuperati i canoni classici di bellezza che prediligevano soprattutto la naturalezza, la semplicità e la grazia. Si riscoprì l’attenzione posta dai classici sulla pulizia del corpo e sull’igiene dalla persona. Infatti, si ritrovò la consuetudine del bagno e lo scrupolo dell’igiene. In Francia l’argomento “cosmetica e cura della persona” rientrava negli argomenti trattati nelle prime riviste femminili come: il “Journal de la Mode et du Goût; ou amusemens du salon et de la toilette”(1790), “La Mode Illustrée – journal de la famille” (1860), “Journal des Demoiselles”(1833) ecc.. Queste riviste settimanali, oltre che a parlare di moda e ad illustrarla, trattavano di arredamento, bon ton, critica del costume, cronaca mondana e contenevano una rubrica di consigli alle lettrici, nella quale si trattava anche di tematiche inerenti la bellezza e l’igiene della persona, nonché di trucco in voga nel periodo. 

La diffusione a mezzo stampa influì enormemente sull’incremento dell’uso di cosmetici e di prodotti di bellezza soprattutto da parte delle donne. Nella seconda metà del Settecento si diffusero in tutta Europa, soprattutto in Italia, le riviste femminili. “Il Giornale delle dame e delle Mode di Francia” e il “Corriere delle Dame” cominciarono ad uscire in Italia intorno agli anni settanta e ottanta del Settecento, ispirandosi al modello delle numerose testate francesi apparse nel corso del XVIII secolo.

                  
“Per aiutare le donne a sviluppare i loro “vezzi”, questi giornali si concentravano quindi essenzialmente sull’abbigliamento femminile, ma non trascuravano tuttavia raccomandazioni o ricette, talvolta anche complesse e laboriose, di “Mezzi di conservare la bellezza delle donne” quali belletti, tinture per capelli, ciprie, profumi, paste dentifricie, creme per le labbra, per le mani e contro le rughe.”  Attraverso queste pubblicazioni si contribuì a diffondere molte informazioni non solo sui cosmetici, ma anche sui gusti.

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